E’ stata una giornata fantastica, che dire … ci siamo ritrovati in una cinquantina di amici, chi giovani, chi giovanissimi e meno giovani ovvero di tutte le età. L’appuntamento era fissato per le ore 8.30 di questa mattina e come al solito Alberto (il capogruppo) puntualissimo a riceverci tutti. Giusto il tempo di indossare le scarpe da trekking e raccogliere i bastoncini dispersi per il baule della macchina ci si avvicina al gruppo per la conta. Ragazzi, ci siamo tutti ….?? Si parte.
Siamo tutti in località Costa di Arquà Petrarca, tenendo sulla destra il tempietto della Fonte Raineriana, si imbocca la strada verso Galzignano e dopo circa 50 metri si vede sulla sinistra il cartello che indica l’inizio del sentiero che, nel suo tratto iniziale, si presenta cementato e delimitato da siepi e specie spontanee.
Ahimè, siamo appena partiti e già ultimi … ma nessuno ha il coraggio di fiatare.
Il motivo vero era questo: ci siamo fermati a guardare dall’alto il laghetto della Costa. Uno specchio d’acqua naturale alimentato da una o più sorgenti termali e dove vennero pure recuperati dei reperti archeologici risalenti all’età del bronzo. Per chi non lo sapesse la temperatura dell’acqua è di circa 45°C e attorno alla riva nascono spontaneamente canneti di varie dimensioni. I fanghi contenuti all’interno, invece risultano essere molto terapeutici. E tutti su a correre … ma dove andate … qui c’è cultura!!!
A sud troviamo il Monte Ricco a nord il Monte Calbarina ed il Monte Piccolo. Noi siamo diretti a Nord.
Di li a poco, ci aspetta il vero sentiero, e si comincia a salire in quota.
Si cammina sopra uno sterrato ben battuto, sia a destra che a sinistra l’ambiente è ricoperto da siepi e uliveti; il tempo tiene e la pioggia è scongiurata.
Saliamo ancora un po’ ed il bosco comincia a farsi sempre più fitto, con siepi di robinia, olmo, acero campestre, bagolaro. Quando si intravede la presenza di frassini, castagni e noccioli, è segno che stiamo cambiando il versante del monte.
La prima mini-sosta per sorseggiare un po’ d’acqua e sali minerali si effettua circa dopo un’oretta di cammino e ad accoglierci ci sono le tartarughe dello stagno di Corte Borin.
Stagno di Corte Borin
E si riprende il cammino …
Che altro dire, camminando abbiamo potuto ammirare una vegetazione composta da cespugli di rosa canina, acacia, ailanto, carpino nero e le campanule.
Prima di giungere al termine, la rituale foto di gruppo …
Grazie Alberto.
Ringraziamo anche il Parco Regionale dei Colli Euganei e alle sue meravigliose guide sui sentieri.